In questa guida spieghiamo come si gioca a Trentuno e vediamo quali sono le regole da seguire.
Trentuno è un gioco da serate in famiglia. Un gioco per grandi e piccini, nel quale non sono permessi rialzi della posta e puntate libere. Quindi quello che si perde, alla fine della partita, è solo l’importo della puntata iniziale. Il giocatore, che ha la fortuna di totalizzare 31 al primo giro, vince la partita e ritira la posta. In tutti gli altri casi, invece, il gioco procede normalmente. Vediamo allora come si gioca a Trentuno.
Occorrente
Per giocare a Trentuno servono le carte italiane, nelle quali siano perfettamente identificabili i 4 semi. Qualora però avessi a disposizione solo il mazzo francese, ti basta eliminare i Jolly e le ultime tre carte numerali di ogni seme, e cioè 8, 9 e 10, e puoi giocare comunque.
A Trentuno alcune carte mantengono il valore della loro faccia, altre invece hanno un punteggio differente. Le carte che mantengono il valore nominale sono quelle che vanno dal 2 al 7, a qualsiasi seme appartengano. Le figure invece, e cioè Fante, Cavallo e Re, valgono 10 punti ciascuna e l’Asso fa 11 punti.
A Trentuno servono almeno 4 giocatori, ma puoi arrivare fino a 7. Se invece ci sono più di 7 persone,che vogliono partecipare al gioco, allora ti serviranno due mazzi.
Regole Trentuno
L’obiettivo di ogni giocatore a Trentuno è quello di rimanere in gioco, fare uscire gli altri, vincere la partita e intascarsi il piatto. Il gioco è organizzato in tornate, definite mani. In ogni mano il giocatore che realizza il valore più basso, tra quelli delle sue tre carte che hanno seme differente, cede al piatto una delle sue puntate, chiamate vite. Le vite a Trentuno sono infatti le puntate iniziali. Prima di giocare ogni giocatore mette sul tavolo tre puntate uguali, il cui valore viene stabilito dall’inizio. Queste tre puntate rappresentano le sue vite, che gli permetteranno di giocare fino a quando non le perde tutte e viene eliminato.
All’inizio del gioco il mazziere si sceglie alzando a caso una carta. Quello che pesca la carta più alta smazza la prima mano e poi cede il ruolo al giocatore alla sua destra, procedendo in senso antiorario. A questo punto fa tagliare il mazzo da chi è seduto alla sua sinistra e distribuisce tre carte ad ogni giocatore. Poi prende le carte rimanenti e le posiziona sul tavolo come tallone, scoprendo una carta per dare inizio al pozzo degli scarti.
Inizia il gioco la persona seduta alla destra del mazziere. Costui deve prendere una carta scegliendo tra quella in cima al pozzo degli scarti o la prima coperta sul tallone. Se non prende dal tallone, ma dal pozzo, deve scartare a sua volta una carta da quelle che ha in mano. Chi gioca può cumulare il valore solo delle carte dello stesso seme. Quindi, se ha in mano tre carte di seme differente, in pratica il suo punteggio è quello dato dalla carta che ha il valore più alto. Volendo fare un esempio, se ha un tre di danari, un cinque di coppe e un quattro di spade, il suo punteggio è 5. Se invece ha un sei di coppe, un re di coppe e un asso di coppe il suo punteggio è 27. Appena un giocatore fa 31 mostra le carte e vince, mentre gli altri perdono una vita a favore del piatto. Chi perde tutte e tre le vite esce dal gioco, a meno che non cerchi di tornare in vita.
Gli eliminati, infatti, possono tornare in vita scommettendo una puntata ulteriore sul punteggio più basso della mano successiva. Questa cifra, tra il 2 e il 31, va scelta dagli scommettitori. Se nella mano successiva coincide con il punteggio più basso, uno di loro verrà recuperato a sorteggio, almeno fino a quando a giocare sono più di due. Quando la sfida rimane tra due finalisti, vince chi arriva a 31, a meno che entrambi non facciano lo stesso punteggio con carte dello stesso seme. In questo caso invece vengono eliminati, mentre tornano in vita tutti gli altri, e continuano a giocare con una sola vita per ognuno.
Se si profila difficoltoso arrivare a 31, allora il giocatore che pensa di avere in mano un punteggio buono può non pescare una carta e bussare. Quando un giocatore bussa stabilisce che quello in corso è l’ultimo giro, che si interrompe appena arriva al mazziere. Se durante questo giro qualcuno fa 31, si aggiudica la mano e la chiude, ma il bussante non paga nulla. In caso contrario paga solo chi totalizza il punteggio più basso.