In questa guida spieghiamo come si gioca a Reversi e vediamo quali sono le regole da seguire.
Gioco da scacchiera tutt’affatto singolare, inventato sembra verso la fine del secolo scorso in Inghilterra, il “Reversi” ebbe un periodo di notevole e meritata fortuna dopo il quale fu progressivamente e inspiegabilmente abbandonato al punto che al giorno d’oggi è praticamente quasi sconosciuto (per quanto ne sia uscita recentemente una versione in Italia con l’azzeccato nome di “Ribaltone”).
Viene giocato su una scacchiera quadrata di sessantaquattro caselle con sessantaquattro gettoni che presentano un contrassegno o un colore diverso sulle due facce (chi voglia procurarsi da solo l’attrezzatura del gioco potrà usare una normale scacchiera per “Dama” come campo di gioco e usare fiches di due colori differenti incollate a due a due in modo da avere su una faccia un colore e sul rovescio un altro).
Ognuno dei due avversari ha in dotazione trentadue gettoni e li gioca in modo che, appoggiati sulla scacchiera, mostrino la faccia con il colore o il contrassegno di quel giocatore.
Le mosse vengono eseguite alternativamente dai due avversari e, per regola, il gioco deve iniziar€ con la posa dei primi quattro gettoni nelle quattro caselle centrali della scacchiera (v. fig. 55). Dopo la posa dei quattro gettoni iniziali si proseguirà ponendo un gettone alla volta obbligatoriamente su una casella adiacente (ortogonalmente e obliquamente) a una casella occupata da un gettone avversario. Inoltre il gettone deve essere disposto in maniera da risultare allineato con un altro gettone dello stesso colore con in mezzo uno o più gettoni avversari senza caselle vuote interposte.
In pratica ogni mossa deve completare una figura in cui una o più file di gettoni siano costituite da due gettoni alle due estremità del colore del giocatore che fa la mossa e i pezzi centrali da gettoni avversari.
Questi gettoni avversari vengono con questa mossa catturati; ma, invece di essere tolti dal gioco, vengono rivoltati (da qui prende nome il gioco) in modo da mostrare colore o contrassegno diverso da quello che precedentemente mostravano. Se una mossa chiude più di una fila nei termini su esposti, tutte le pedine avversarie contenute in queste file verranno ribaltate, mentre non saranno rovesciate le pedine che verranno a trovarsi fra pedine nemiche a seguito del ribaltamento (v. fig. 56).
Se un giocatore non è in grado di posare una pedina al suo turno ribaltando pedine avversarie, salta il turno e prosegue a saltarlo fino a quando gli è consentita una mossa che rispetti le regole. Il gioco termina quando tutti i gettoni sono stati posti sulla scacchiera oppure quando nessuno dei due giocatori è in grado di fare mosse che provochino un ribaltamento oppure quando un giocatore non ha più pedine del suo colore sulla scacchiera. Vince naturalmente quello dei due avversari che al termine del gioco ha il maggior numero di pedine con il suo colore o contrassegno sulla scacchiera. Il gioco del “Reversi” è molto brillante: caratterizzato da continui e clamorosi rovesciamenti di fronte, è spesso aperto fino alle mosse finali. Per quanto riguarda la strategia è opportuno cercare di occupare le caselle di maggior forza che nella scacchiera sono quelle periferiche che sono attaccabili da un numero minore di lati e quelle d’angolo che sono addirittura inattaccabili.
Altre caselle importanti: C3, C6, F3, F6.
È altresì opportuno cercare di non uscire dalle sedici caselle centrali per primo; infatti tutte le mosse sulla fascia intermedia possono costituire appoggio all’avversario per porsi sulle caselle periferiche.
Anche per il gioco del “Reversi” che abbiamo esposto nella sua versione classica sono state proposte e attuate modifiche che lo rendono più complesso. A parte il “Reversi reale” e il “Camaleonte” che si giocano con cubi dalle facce variamente colorate, faremo qui cenno alla variante del gioco che prevede anche lo spostamento dei gettoni sulla scacchiera. In pratica un giocatore ha al suo turno la possibilità di scegliere fra la classica mossa della posa di una pedina e lo spostamento di una pedina del suo colore, già giacente sulla scacchiera, in una casella adiacente e sempre rispettando la regola che vuole che ogni mossa comporti un ribaltamento di pedine avversarie.
Con questa variante il gioco diventa decisamente più complesso anche se è più soggetto a situazioni di stallo.
Nella situazione di fig. 56 (se la mossa è al rosso) la posa di una pedina rossa in F6 comporterà la variazione dello schema come in fig. 57 (vengono ribaltate le pedine in F3, F4, F5, che si vengono a trovare fra F2 ed F6, la pedina E6 che si trova fra F6 e D6 e le pedine E5 e D4 che si vengono a trovare fra C3 ed F6: da notare che, a seguito dei ribaltamenti, la pedina blu in D5 è piazzata fra due rosse, ma non viene ribaltata in quanto la sua situazione è conseguenza di un ribaltamento e non direttamente di una mossa).
Il giocatore blu ha a questo punto a disposizione una delle seguenti mosse: B5, B7, D7, G 1 , G3, G4, G6 ognuna con ribaltamento di una pedina rossa, B4, E7 con ribaltamento di due pedine rosse e G5 con ribaltamento di tre pedine rosse.