Per il solitario a decidere il responso sono i due colori (rosso, di cuori e quadri; nero, di fiori e picche), ma solo in base alla riuscita, o mancata riuscita, del gioco e al modo in cui è stata realizzata nel tempo. Si hanno 4 casi
I casi A, D sono fuori discussione, perché costituiscono da soli una risposta ben precisa (non si va oltre il 3° tentativo). Nei casi intermedi B, C è evidente che la risposta, pur essendo stata positiva, ha avuto un’incertezza, quindi si rende necessaria una conferma. Si opera così:
Le stesse carte con le quali si è appena finito il gioco vengono divise in due gruppi, uno di tutti ROSSI (cuori e quadri), l’altro di tutti NERI (fiori e picche), esaurendo l’intero mazzo;
Mescolare bene TUTTE le carte, ma dopo avere alternato un rosso ed un nero per tutto il mazzo, poi dividere il mazzo stesso in tre parti piú o meno uguali e rimescolare ancora in modo da assicurarsi che neri e rossi siano distribuiti a caso rimettendo le 3 parti poi insieme;
Sparpagliare il mazzo sul tavolo e “pescare”, sempre a carte COPERTE (cioè col dorso verso chi opera), 9 carte a piacere, che disporrete su 3 file di tre, sempre mantenendole coperte, davanti a voi;
Scoprite (voltandole, per vederne il “colore”) ad una ad una le 9 carte, senza variarle di posto, e “leggete” i valori così
-ogni ROSSO vale +1, cioè ha valore positivo
-ogni NERO vale –1, cioè ha valore negativo
-la carta al centro delle tre righe, intese nel loro complesso, vale 2 punti.
Tra le diverse, possibili situazioni che vengono a crearsi, due sole NON possono dare risposta (tutte le altre, sommando i valori delle carte con uno stesso colore, vedono prevalere il positivo o il negativo), perché riflettono una condizione di parità. Indicando ogni carta con la sola lettera iniziale del suo colore, si ha:
Nel caso sopra ci sono 5 neri (quindi il loro totale è (-5), mentre i rossi sono solo 4, ma uno di essi è la carta al centro, che vale 2 (quindi 3+2 =5).
totale è ( +5), mentre i neri sono solo 4, ma uno di essi è la carta al centro, che vale 2 (quindi —3 —2=-5).
Come si vede, entrambi i casi, l’uno esattamente il contrario dell’altro, presentano una situazione nulla, cioè negativa, perché sommando i rispettivi rossi e neri si ha sempre ( +5-5)=0.
È un fatto che succede quando siamo disturbati a livello psichico, magari per il desiderio intenso di avere una risposta positiva, oppure per la paura che questa risposta possa essere negativa: l’esperienza vi dimostrerà che nulla sfugge al nostro “controllore” interno, il quale capta gli stati d’animo REALI e reagisce negativamente quando si tenta d’ingannarlo.
C’è un ultimo punto da chiarire e riguarda chi può ritenere che un SI (oppure un NO) sia una risposta limitata, troppo semplice, per un quesito importante. Benissimo.
Chiediamoci allora cosa ci dice una Banca, ad esempio, per un prestito (dopo averci richiesto un sacco di documenti per decidersi), quando andiamo a sentire la “risposta”: le parole possono essere molte, anche cortesi, però IN SOSTANZA ci dirà semplicemente SI (se vuol darci i soldi) oppure NO, esattamente come fa la nostra “prova” per il solitario, né di piú né di meno, sia pure in altro modo. È quello che c’è “dietro”, il significato, che conta, indipendentemente dal fatto che ci possa far piacere o meno.