In questa guida spieghiamo come si gioca a Nascondino e vediamo quali sono le regole da seguire.
Nascondino è uno dei grandi classici della tradizione ed è tra i giochi più apprezzati dai bambini. Si può giocare tanto all’aperto quanto al chiuso, l’unica cosa importante dell’ambiente nel quale si gioca è che sia ricco di posti dove nascondersi.
Già a tre anni è possibile iniziare a giocare, la cosa importante è che tutti i partecipanti sappiano contare fino a 10. L’età indicata comunque è in generale dai sei anni in su. Oggi vi spieghiamo come si gioca a nascondino, quali sono le sue principali varianti e scopriamo anche quali sono le curiosità storiche.
Storia
La storia del nascondino si perde nei secoli. Non sappiamo perciò con precisione quando venne inventato questo gioco. Una cosa che sappiamo è che nel II secolo Polluce narra di un gioco della Magna Grecia noto come apodidraskinda che tradotto significa fuggire, scappare, nascondersi. E si svolgeva soprattutto all’aperto.
In Europa era usanza fare qualcosa di simile ma a scopo ritualistico, per individuare alcuni segni dell’inizio della primavera all’interno dei boschi.
Ciò che sappiamo di certo del nascondino è che già lo giocavano nel XVII secolo i nobili, come forma di socializzazione e di corteggiamento. Inizialmente veniva giocato in Spagna, Francia ed Europa e poco a poco si diffuse in tutta Europa.
Come si Gioca a Nascondino
Essendo il gioco del nascondino pensato per i bambini piccoli, ha delle regole davvero semplici. Una volta apprese, è praticamente impossibile dimenticarle.
Prima di tutto viene scelta la tana, il posto più importante del gioco perché è qui che uno dei giocatori conterà dando il tempo agli altri partecipanti di nascondersi. Non solo, è qui che il bambino scoperto nel suo nascondiglio dovrà arrivare per primo e gridare Tana per me se non vuole essere eliminato.
Una volta individuata la tana giusta, che può essere un muro o un albero, verrà scelto attraverso una conta il giocatore che in questa prima fase dovrà contare nella tana e dopo andare a cercare gli amici che si sono nascosti in un posto circoscritto.
Durante la conta il bambino non deve guardare e deve contare i numeri a voce piuttosto alta, accentuando sempre le decine e rallentando con gli ultimi numeri, in modo tale che gli altri giocatori si rendano conto che sta per terminare il tempo per nascondersi.
La conta arriva fino a un numero scelto precedentemente e non deve essere inferiore a 10. La cosa importante è scegliere sempre multipli di questo numero.
Tutti coloro che partecipano a nascondino hanno il tempo di cercarsi un buon nascondiglio prima che la conta sia terminata. A questo punto, il giocatore esce dalla tana e inizia a cercarli. La distanza massima consentita per nascondersi è di circa 10 metri.
Quando individua qualcuno, dovrà subito correre verso la tana e dire a voce alta Tana per e dire il nome del giocatore che ha trovato e il posto dove era nascosto. A questo punto il bambino che è stato eliminato dovrà arrivare per primo alla tana, in modo tale da liberarsi e vincere.
Quando viene individuato il primo giocatore, gli altri possono scegliere di uscire allo scoperto e cercare di arrivare alla tana senza farsi vedere così da liberarsi, urlando a loro volta Tana per me.
Chi invece resta nascosto, dovrà essere trovato e quando chi ha contato riesce ad arrivare per primo alla tana e urlare Tana per seguito dal nome del bambino, finisce il gioco.
L’ultimo giocatore che non è stato trovato, potrà arrivare alla tana per primo e dire Tana libera tutti. Così da rendere liberi tutti gli altri.
Il secondo turno vede alla tana a contare il primo giocatore che è stato trovato. Se l’ultimo ha fatto Tana libera tutti. Dovrà contare di nuovo chi lo ha fatto in precedenza.
Variante
Una variante del nascondino è nota con il nome di rimpiattino. Ancora una volta abbiamo un cercatore, cioè il giocatore che deve contare a occhi chiusi nella tana. Quando individua un compagno, non dovrà solo correre alla tana per toccarla e gridare il nome e il posto dove lo ha visto, ma dovrà toccare l’avversario prima che questo raggiunga la tana e la tocchi, liberandosi.
Il nome rimpiattino nasce dal fatto che il primo giocatore che perde deve rimpiazzare il cercatore nel secondo turno e perché si tratta di nascondersi e prendere, non solo nascondere e vedere.
Vi è poi una variante italiana giocata in alcune regioni che si chiama sardina o sardina puzzolente, dove al termine del turno tutti i giocatori devono nascondersi nello stesso posto, stringendosi appunto come se fossero delle sardine.
Questo succede perché all’inizio tutti i giocatori contano, meno uno che si deve nasconde prima che termini la conta. Quando finisce, vanno tutti insieme a cercarlo dividendosi per individuarlo. Quando lo trovano, i cercatori dovranno nascondersi con lui. L’ultimo giocatore che resta fuori, chiamato anche sardina lezza, è chi perde e dovrà nascondersi al turno successivo. Questa variante viene chiamata anche nascondino al contrario.