In questa guida spieghiamo come si gioca a Kabaddi e vediamo quali sono le regole da seguire.
Il Kabbadi, il cui nome originale è Kabaddi, è un gioco a squadre che rientra a pieno titolo tra gli sport di contatto. Addirittura, soprattutto come dimostrazione di potenza e abilità, in molti casi il Kabbadi è stato considerato simile al Rugby e al Wrestling.
Storia Kabaddi
Ideato in India, il Kabbadi è un sistema di allenamento bellico finalizzato a tenere costantemente in attività le truppe, facendole scontrare pacificamente tra di loro, nell’ottica di un sano agonismo sportivo.
La particolarità di questo gioco, almeno nella sua versione originale, è quella di condurre le azioni d’attacco trattenendo il respiro. Infatti Kabaddi, nella lingua Indi, vuol dire esattamente trattenere il respiro. Per questa ragione il giocatore che effettuava l’azione di attacco continuava a recitare, senza interrompersi, la parola kabaddi, per dimostrare che non respirava affatto.
Se non ci fosse riuscito avrebbe perso lo scontro e regalato un punto alla squadra avversaria. Questa regola oggi è stata sostituita dal cronometro, che fissa in 30 secondi il limite di permanenza dell’attaccante nel campo avversario. Quando, per qualsiasi ragione, questo limite viene superato, il punto va all’altra squadra. I punti, cumulati da ciascuna delle due squadre, sono fondamentali per definire il vincitore.
Il gioco del Kabaddi ha importanza nazionale nello Stato del Punjab, e negli stati indiani confederati Andhra Pradesh e Tamil Nadu. Il Kabbadi fa parte dei Giochi asiatici dal 1990 e la squadra che ha vinto più campionati è la Nazionale indiana, seguita dalla squadra del Bangladesh. Poi è stato protagonista nell’Asia Kabaddi Cup nel 2011 e nel 2012, nella Kabaddi World Cup nata nel 2004 e che dal 2010 viene realizzata ogni anno. Nel 2012 è stata istituita anche la Coppa del Mondo femminile di Kabaddi, la Women’s World Cup, vinta dalla squadra nazionale indiana.
Poi c’è anche la UK Kabaddi Cup, disputata nel Regno unito tra India, Inghilterra, Pakistan, USA, Canada ed una squadra sponsorizzata dalla organizzazione indiana Shiromani Gurdwara Parbandhak Committee. Infine c’è il campionato indiano ufficiale, la Pro Kabaddi League, che dal 2014 si gioca tra otto squadre. E poi c’è la Lega mondiale, la World Kabaddi League, tra Canada, Inghilterra, Pakistan e USA, con squadre di proprietà di alcuni attori indiani famosi. Ovviamente esiste anche una variante da giocare in spiaggia, il Beach Kabbadi.
Occorrente
Il campo da gioco a Kabaddi è un rettangolo in gomma dura di 13 metri per 10, diviso da una riga centrale. Ciascuna metà del campo è a sua volta separata a metà da un’altra linea, che separa difensori e attaccante. Si gioca in due squadre contrapposte di 12 giocatori ciascuna. Di questi giocatori ce ne sono 4 fissi, gli stopper, che fanno parte della difesa. Gli altri invece giocano in attacco e possono anche essere sostituiti, durante il gioco, grazie alla presenza di altri sei giocatori fuori campo. Il Kabaddi si svolge in due tempi da 20 minuti ciascuno, separati da un intervallo di cinque, alla fine del quale le squadre si scambiano il campo. L’obiettivo di Kabaddi è quello di fare guadagnare punti alla propria squadra, grazie alle azioni di attacco e di difesa dei giocatori di ciascuna delle due fazioni. Vediamo come si sviluppano le azioni di attacco e di difesa.
Come si Gioca a Kabbadi
Il Kabbadi è un gioco estremamente semplice. Le azioni di attacco vengono sferrate a turno da ciascuna delle due squadre, mentre l’altra mette in campo un’azione difensiva. Il gioco consiste infatti nell’invadere il campo avversario e costringere i difensori a reagire. Il cronometro si mette in funzione nel momento in cui il giocatore attaccante entra nel campo avversario. Da questo momento scattano i 30 secondi durante i quali l’attaccante può portare a termine la sua azione offensiva e ritornare alla base, mentre la squadra che è stata attaccata farà di tutto per bloccarlo.
La strategia di attacco a Kabbadi prevede che un giocatore punti verso uno dei difensori avversari, schierati in posizione di barriera, lo tocchi o lo spintoni, e poi fugga indietro verso la propria area di gioco. Se riesce a rientrare entro i 30 secondi senza rimanere bloccato, o uscire dal campo, fa guadagnare un punto alla propria squadra. Ovviamente, appena terminata la propria azione, toccherà alla squadra avversaria di sferrare a sua volta l’attacco.
Appena l’attaccante avversario tocca un difensore, questo deve scattare verso il giocatore che lo ha toccato e cercare di bloccarlo prima che rientri nella sua metà campo. Per farlo può placcarlo, oppure ingaggiare una colluttazione corpo a corpo, almeno quanto basta a far scattare i 30 secondi. Un’altra maniera di vincere lo scontro è quella di fare uscire l’avversario dal campo di gioco. A controllare che le regole vengano rispettate e che tutto si svolga entro il perimetro di gioco, c’è anche un arbitro.