In questa guida spieghiamo come si gioca a Filetto e vediamo quali sono le regole da seguire.
Il gioco del Filetto, citato dallo stesso Ovidio e da Marziale, ha tutte le caratteristiche del passatempo sociale. Si giocava a Filetto in Egitto nel 1400 a. C. e nella Cina di Confucio era conosciuto col nome di Luk Tsut k’i’. Ci sono tavole di Filetto incise sulle panche della Cattedrale di Canterbury e nell’Abbazia di Westminster dal Medioevo, a testimonianza che anche i monaci apprezzavano spezzare la noia giocando a Filetto. Il Filetto si può giocare su una piccola scacchiera con nove caselle e sei pedine, tre per concorrente. Ma si può sostituire la scacchiera disegnando lo schema su una lavagna o un foglio di carta. Il Filetto è un gioco conosciuto ovunque, anche con nomi differenti. Lo si riconosce nel Tris, per esempio, o nel Noughts and Crosses inglese. In America invece c’è Tic Tac Toe, a volte organizzato come campionato studentesco. Cerchiamo quindi di conoscere meglio questo gioco, le sue regole e le sue varianti.
Occorrente
A Filetto si gioca in due. Per giocare serve una scacchiera davvero elementare e sei pedine, distinte in due terne di colori differenti. Per quello che riguarda la scacchiera si tratta in pratica di una tavoletta quadrata divisa in nove quadranti uguali. La divisione può anche essere disegnata sul foglio, dividendolo con due righe parallele orizzontali e due parallele verticali, oppure puoi usare una scacchiera già pronta, con nove cerchi colorati posti al centro di ciascuna delle nove caselle.
La seconda soluzione è senza dubbio la più gradevole, ma la prima ti consente di fare diventare immediatamente operativo qualsiasi spazio tu abbia a disposizione, da una lavagna alla spiaggia, da un foglio di carta al marciapiede di una strada. Con questa variante della scacchiera infatti non hai la necessità di mettere in campo delle pedine, ma ti basta una penna, un gessetto o una bacchetta. Ma trovare le pedine, se occorre, è altrettanto semplice, perché possono facilmente essere sostituite dalle monete, dai sassolini, dalle fave secche con lo zero e la croce inciso su una faccia, o dalle palline di stagnola pressata e appiattita. Andiamo al gioco.
Regole
Giocare a Filetto è semplice ma vincere non lo è altrettanto. All’inizio del gioco i contendenti posizionano le loro tre pedine sulle caselle della fila che hanno di fronte. La scelta del simbolo Zero o Croce, o qualsiasi altro venga usato, va tirata a sorte con una moneta o aggiudicata al vincitore del giro precedente. Quasi in tutte le versioni uno dei simboli viene considerato favorito dalla Fortuna e i giocatori fanno di tutto per accaparrarselo, che sia il bianco rispetto al nero, o la croce contro il cerchio. Il detentore del simbolo favorito ha diritto a muovere per primo. Nel gioco tradizionale il movimento può essere solo sugli assi ortogonali, quindi la pedina può essere sposata avanti o indietro, oppure a destra o a sinistra, su una casella che deve essere libera. In Egitto e in Francia però viene considerata regolare anche la mossa diagonale. A ciascun giocatore tocca una sola mossa per turno e l’obiettivo è quello di formare il Filetto, quindi di mettere le pedine in fila occupando tre caselle contigue, ortogonalmente o diagonalmente, prima che ci riesca l’avversario. Ovviamente ogni mossa deve essere calibrata per ottenere il doppio obiettivo di fare Filetto e di impedire al contendente di riuscirci prima di te. Quindi dovrai cercare di occupare quelle caselle che possono portare al risultato e bloccare contemporaneamente l’avversario. Fino a quando uno dei due contendenti non allinea le sue pedine il gioco continua, a meno che non ci si arrenda per stanchezza. Ma diamo uno sguardo alle varianti.
Controfiletto
Il Controfiletto ha la stessa impostazione di gioco del Filetto, con la differenza che perde il gioco il giocatore che mette in fila le sue pedine. Quindi ciascuno dei due contendenti studia le sue mosse cercando di costringere l’avversario a mettere in fila o in colonna le sue pedine. Ovviamente nessuno dei due può rinunciare alla sua mossa e chi si ferma, perché ormai è stato messo in posizione di incastro, comunque perde il gioco. Altra variante è quella del Filetto pazzo.
Filetto pazzo
A Filetto pazzo ciascuno dei due giocatori può usare ambedue i simboli. Quindi ad ogni giro potrà segnare in una casella libera il simbolo che preferisce, che sia lo Zero o la Croce. Ciascuno dei due quindi può completare una serie di simboli aggiungendo il terzo corrispondente e vincere la mano. Può sembrare un sistema banale e a volte i giri di Filetto pazzo sono molto veloci, ma riuscire ad organizzarsi mentalmente è meno semplice di quanto si creda.
Filetto a campo aperto
A Filetto si può giocare su scacchiere più ampie, che abbiano 4 o 5 caselle per lato. Ma si può anche scegliere di giocare a campo aperto e non porre limiti al numero delle caselle. In questo caso si può prendere a modello un normale foglio a quadretti o aggiungere righe e colonne adiacenti durante il gioco. Il Filetto a campo aperto può diventare davvero intrigante ma per vincere bisogna riuscire a mettere in fila cinque pedine. Di origini precristiane invece è il Mulino.
Il Mulino
Il Mulino è un Filetto più complesso in cui i giocatori dispongono di nove pedine. Nella prima fase del Mulino ciascun giocatore a turno piazza una delle sue pedine in un punto qualsiasi della scacchiera che sia vacante. Quando uno dei due forma una fila di tre pedine fa mulino e può togliere dalla scacchiera una pedina avversaria. Le pedine che possono essere rimosse però non devono far parte di un mulino che sia già stato costruito dall’avversario. Quando tutte le pedine sono sulla scacchiera gli avversari a turno ne muovono una spostandola in una casella adiacente libera. L’obiettivo, anche in questo caso, è quello di realizzare dei Mulini ed evitare che l’avversario ci riesca prima. La ragione è semplice, perché ad ogni mulino si può togliere dal gioco una pedina dell’avversario, mentre il proprio mulino rimane intatto. Il gioco vale anche se si disfa e si ricompone uno dei propri mulini. Dopo ogni ricomposizione infatti l’avversario perde una pedina, purché non sia incastonata in un mulino. Perde definitivamente chi rimane con due sole pedine, oppure non le può più muovere, perché sono incastrate e non ci sono caselle libere adiacenti nelle quali spostarsi.
Altre versioni del Filetto
Può essere considerato derivante Filetto anche il Somma quindici. In questo gioco infatti si mettono sul tavolo una serie di carte dall’asso al nove. In ogni turno ogni contendente ne prende una, cercando di combinarle in modo che la loro somma sia 15. Vince il primo che riesce ad avere in mano tre carte la cui somma sia esattamente quella richiesta. Però, se credi che giocare a Filetto in maniera tradizionale sia molto semplice, non dimenticare che le combinazioni che possono essere ottenute su una scacchiera bidimensionale di 3 x 3 sono la bellezza di 362.880. Inoltre, organizzare gli schemi di gioco di Filetto ha dato filo da torcere ai migliori matematici, che sono arrivati concordemente alla conclusione che, se si gioca a Filetto con il massimo della razionalità e senza alcuna distrazione, il gioco non può che finire sempre in parità.